Alla riscoperta di un grande produttore della stagione d'oro del cinema italiano
LUIGI ROVERE.
STORIA DI UN PRODUTTORE.
L'Associazione Officine Ianós si sta dedicando alla valorizzazione dell'archivio privato del produttore cinematografico Luigi Rovere, conservato gelosamente dalla famiglia. Un archivio inedito, ricco di materiali fotografici e documentali preziosi per la storia del cinema italiano.
Nato ad Acqui Terme nel 1908, Luigi Rovere si trasferisce a Torino all’età di 14 anni e qui crea con le sue sole forze una piccola industria di lavorazione del legno nelle vicinanze degli stabilimenti cinematografici della F.E.R.T., con cui inizia a collaborare per le costruzioni scenografiche.
Dopo alcuni anni, sempre più a stretto contatto con il mondo cinematografico, diviene amministratore delegato della F.E.R.T. e inizia la sua carriera di produttore cinematografico. Dagli anni ’40, sempre a Torino, inizia la stretta collaborazione con Dino De Laurentiis producendo molti film per la Lux Film di Riccardo Gualino.
Successivamente crea una propria casa di produzione, la Rovere Film, con cui produce tra gli altri “Lo sceicco bianco”, film di esordio alla regia di Federico Fellini. Ha inoltre lanciato registi come Pietro Germi, Luigi Comencini, Alberto Lattuada, Fernando Cerchio, Mauro Bolognini, Alessandro Blasetti.
Tra i film da lui prodotti: “Il bandito” di Alberto Lattuada (1946), “In nome della legge” di Pietro Germi (1949), “Il bivio” di Fernando Cerchio (1950), “Il monello della strada” di Carlo Borghesio (1950), “Persiane Chiuse” di Luigi Comencini (1951), “Puccini” di Carmine Gallone (1953), “Gli uomini che mascalzoni” di Glauco Pellegrini (1953), “Hanno rubato un tram” di Aldo Fabrizi (1954), “Totò e Marcellino” di Antonio Musu (1958)…e tanti altri.
L'Associazione Officine Ianós, particolarmente dedita alla valorizzazione della storia del cinema italiano, intende riscoprire l'importante figura di Luigi Rovere attraverso progetti che coinvolgano istituzioni, scuole e realtà private.
Coinvolgendo gli studenti del laboratorio audiovisivi dell'Istituto Avogadro, l'Associazione ha raccolto un'intervista a Mariella Rovere sulla figura di suo padre, utilizzando anche alcuni dei materiali conservati nell'archivio del produttore.